Né
di Eva né di Adamo
di
Amélie Nothomb
Non
ho trovato la copertina particolarmente attraente o suggestiva e neanche il
titolo. In realtà i motivi per cui ho scelto questo romanzo sono altri: l’autrice,
Amélie Nothomb, e le sue origini. Scrittrice belga nata in Giappone, la Nothomb
è all’apice della sua narrativa quando ricorda la sua terra d’origine. Sarà che
ho un animo nipponico - forse in un’altra vita sono stata anch’io figlia della
terra del Sol Levante - ma di questo romanzo ho apprezzato in particolare le
descrizioni del Giappone.
Il
suo popolo, le abitudini e tradizioni, la cucina. Il monte Fuji, simbolo e
incarnazione del Giappone, sulla cui sommità i nipponici devono salire almeno
una volta nella vita per essere degni della loro nazionalità. Quel carattere
fatto di riserbo, silenzi, ascolto, cura maniacale per i dettagli, amore per i
rituali, orgoglio di appartenenza che fa dei Giapponesi un popolo alieno.
Alieno dalla mentalità occidentale, come potrebbe sentirsi un marziano appena
sbarcato sulla Terra. Diametralmente e inconciliabilmente diversi e, proprio
per questo, così terribilmente affascinanti.
Questo
è esattamente l’atteggiamento di Rinri, studente ventenne di Tokyo, nei
confronti di Amélie, la sua bizzarra insegnante di francese e fidanzata. Un rapporto tutto giocato sulla sottile, ma
sostanziale, differenza tra il koi e
l’ai: il primo è ciò che piace, che
ci procura diletto, il secondo è l’amore, quello che prende il corpo, i sensi,
le emozioni. Amélie non ama Rinri, ma non vi rinuncia perché lui è gentile,
premuroso, tenero e paziente come solo un fidanzato giapponese sa essere. Lui è
un giardino di ciliegi in fiore, un luogo incantato e comodo dove Amélie prende
fiato per rituffarsi nel suo passato e in un presente diventato estraneo e
tutto da riscoprire. Rinri, invece, ama Amélie con la curiosità propria dei
Giapponesi per tutto ciò che è occidentale e con la rassegnata e incondizionata
accettazione della sua cultura zen.
La
zoroastriana scalata solitaria del monte Kumotori, in cui Amélie si trova a
combattere con lo spirito della strega Yamamba e con la morte per congelamento,
è una fuga epica, con qualche risvolto tragicomico, dalla realtà in un mondo
fiabesco e nelle viscere oscure del suo essere più profondo. In Amélie l’istinto
di sopravvivenza è più forte degli incantesimi e dell’incanto; le sue gambe le
forniranno lo strumento per tornare alla vita.
Una
domanda espressa nella tipica formula negativa orientale e una risposta pensata
all’occidentale faranno precipitare la situazione. Perché,
dopotutto, gli esseri umani per amare qualcuno devono trovare un angolo nascosto e buio, una stortura che li
renda affascinanti, un segreto inconfessabile da temere e da cui essere
attratti.
E
ancora una volta sarà la fuga a liberare Amélie dalla promessa di matrimonio
con Rinri, e le ali di un aereo a ridarle la libertà. Ma la libertà di Amélie,
in fondo, ha il sapore di una sconfitta: non riuscire a far chiarezza nei
propri sentimenti, tornare a sorridere e a vivere pagando col dolore degli
altri non è mai una soluzione.
Ci vorrà l’abbraccio
fraterno del samurai per liberare entrambi da una storia, solo apparentemente,
perfetta e per accettare le proprie scelte di vita.
Conosco e apprezzo Amélie, ho già letto un paio dei suoi romanzi che mi hanno colpita e interessata alla sua produzione. Da come parli di questo, cara Daniela, potrebbe essere una delle mie prossime letture. Sai, quando dici ZEN, io rispondo: presente!
RispondiEliminaBella recensione! Credo sia una delle strade che devi assolutamente seguire :-) Brava!
Grazie, Stefania! Direi che hai colto nel segno come sempre; fare recensioni mi piace, mi diverte e mi dà soddisfazione. In altre parole, se non sfondo come scrittrice, vorrà dire che giocherò la carta del recensore... e se ne leggeranno delle belle! Grazie per l'incoraggiamento :-)))
RispondiEliminaSecondo me sfondi anche come scrittrice;-)Magari ti pubblicherò io :-D
EliminaPubblicata da una Scrittrice (Prego notare la maiuscola) che conosce e pratica l'arte della scrittura come te sarebbe un grande onore. 💖💖💖
RispondiEliminaStefaniaConvalleEdizioni ;-)
RispondiEliminaPrima opera pubblicata per la collana DONNE
X titolo di Daniela Quadri :-)
Poi ne pubblicchiamo un altro per la collana BIMBI
:-D
Pubblichiamo
EliminaHo messo due c, cominciamo bene! ;-)
Ma che bello, grazie! Due collane che mi piacciono tantissimo!!! Questa StefaniaConvalleEdizioni è una che ha fiuto :-)))))
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