venerdì 18 novembre 2016

Recensioni & Co # 3 Nè di Eva nè di Adamo

Né di Eva né di Adamo
di Amélie Nothomb

Non ho trovato la copertina particolarmente attraente o suggestiva e neanche il titolo.  In realtà i motivi  per cui ho scelto questo romanzo sono altri: l’autrice, Amélie Nothomb, e le sue origini. Scrittrice belga nata in Giappone, la Nothomb è all’apice della sua narrativa quando ricorda la sua terra d’origine. Sarà che ho un animo nipponico - forse in un’altra vita sono stata anch’io figlia della terra del Sol Levante - ma di questo romanzo ho apprezzato in particolare le descrizioni del Giappone.

Il suo popolo, le abitudini e tradizioni, la cucina. Il monte Fuji, simbolo e incarnazione del Giappone, sulla cui sommità i nipponici devono salire almeno una volta nella vita per essere degni della loro nazionalità. Quel carattere fatto di riserbo, silenzi, ascolto, cura maniacale per i dettagli, amore per i rituali, orgoglio di appartenenza che fa dei Giapponesi un popolo alieno. Alieno dalla mentalità occidentale, come potrebbe sentirsi un marziano appena sbarcato sulla Terra. Diametralmente e inconciliabilmente diversi e, proprio per questo, così terribilmente affascinanti.

Questo è esattamente l’atteggiamento di Rinri, studente ventenne di Tokyo, nei confronti di Amélie, la sua bizzarra insegnante di francese e fidanzata.  Un rapporto tutto giocato sulla sottile, ma sostanziale, differenza tra il koi e l’ai: il primo è ciò che piace, che ci procura diletto, il secondo è l’amore, quello che prende il corpo, i sensi, le emozioni. Amélie non ama Rinri, ma non vi rinuncia perché lui è gentile, premuroso, tenero e paziente come solo un fidanzato giapponese sa essere. Lui è un giardino di ciliegi in fiore, un luogo incantato e comodo dove Amélie prende fiato per rituffarsi nel suo passato e in un presente diventato estraneo e tutto da riscoprire. Rinri, invece, ama Amélie con la curiosità propria dei Giapponesi per tutto ciò che è occidentale e con la rassegnata e incondizionata accettazione della sua cultura zen.

La zoroastriana scalata solitaria del monte Kumotori, in cui Amélie si trova a combattere con lo spirito della strega Yamamba e con la morte per congelamento, è una fuga epica, con qualche risvolto tragicomico, dalla realtà in un mondo fiabesco e nelle viscere oscure del suo essere più profondo. In Amélie l’istinto di sopravvivenza è più forte degli incantesimi e dell’incanto; le sue gambe le forniranno lo strumento per tornare alla vita.  

Una domanda espressa nella tipica formula negativa orientale e una risposta pensata all’occidentale faranno precipitare la situazione. Perché, dopotutto, gli esseri umani per amare qualcuno devono trovare un angolo nascosto e buio, una stortura che li renda affascinanti, un segreto inconfessabile da temere e da cui essere attratti.

E ancora una volta sarà la fuga a liberare Amélie dalla promessa di matrimonio con Rinri, e le ali di un aereo a ridarle la libertà. Ma la libertà di Amélie, in fondo, ha il sapore di una sconfitta: non riuscire a far chiarezza nei propri sentimenti, tornare a sorridere e a vivere pagando col dolore degli altri non è mai una soluzione. 

Ci vorrà l’abbraccio fraterno del samurai per liberare entrambi da una storia, solo apparentemente, perfetta e per accettare le proprie scelte di vita.    


7 commenti:

  1. Conosco e apprezzo Amélie, ho già letto un paio dei suoi romanzi che mi hanno colpita e interessata alla sua produzione. Da come parli di questo, cara Daniela, potrebbe essere una delle mie prossime letture. Sai, quando dici ZEN, io rispondo: presente!
    Bella recensione! Credo sia una delle strade che devi assolutamente seguire :-) Brava!

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  2. Grazie, Stefania! Direi che hai colto nel segno come sempre; fare recensioni mi piace, mi diverte e mi dà soddisfazione. In altre parole, se non sfondo come scrittrice, vorrà dire che giocherò la carta del recensore... e se ne leggeranno delle belle! Grazie per l'incoraggiamento :-)))

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    1. Secondo me sfondi anche come scrittrice;-)Magari ti pubblicherò io :-D

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  3. Pubblicata da una Scrittrice (Prego notare la maiuscola) che conosce e pratica l'arte della scrittura come te sarebbe un grande onore. 💖💖💖

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  4. StefaniaConvalleEdizioni ;-)
    Prima opera pubblicata per la collana DONNE
    X titolo di Daniela Quadri :-)

    Poi ne pubblicchiamo un altro per la collana BIMBI

    :-D

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  5. Ma che bello, grazie! Due collane che mi piacciono tantissimo!!! Questa StefaniaConvalleEdizioni è una che ha fiuto :-)))))

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