giovedì 9 novembre 2017

Recensioni & Co. #16: Lo sappiamo bene che l'assassino non è tra di noi



Lo sappiamo bene che l’assassino non è tra di noi
di Roberta Paola Fornari

Quando si scrive c’è sempre qualcosa di autobiografico: Viola sono io, siete voi, siamo tutti, la protagonista prova stati d’animo in cui tutti si possono riconoscere.

Con queste parole l’autrice descrive l’essenza di un romanzo in grado di coinvolgere intensamente il lettore, perché i sentimenti e le sensazioni, perfino le percezioni sensoriali, di Viola, la voce femminile protagonista, in realtà sono le nostre.

L’aspetto originale che più ho apprezzato del romanzo d’esordio di Roberta Paola Fornari pubblicato da Edizioni Leucotea nell’aprile 2017, che se proprio vogliamo collocare in un genere narrativo possiamo definire thriller psicologico,  è proprio la prospettiva del raccontare.  

L’assassinio, perché di fronte a questo ci troviamo, viene ricostruito attraverso i dialoghi tra i personaggi o con le forze dell’ordine; non ci sono descrizioni cruente o indizi macabri – di fatto il cadavere non viene mai visto -, le scene vengono richiamate, quasi suggerite agli occhi del lettore che verrà guidato alla scoperta della verità a mano a mano che si paleseranno la psicologia, le riflessioni, i pensieri dei protagonisti.

Ed è questo un percorso introspettivo fatto di umanità, di verità nascoste, di gesti d’affetto mancati o di troppo amore. Ecco la dimensione umana, più ancora di quella psicologica, è il vero cardine portante della struttura e dell’organizzazione narrativa di questo romanzo.

Con Viola, quarantenne romana che vive una fase di crisi nel matrimonio con Paolo, avvocato di grido, e l’eccitazione di un inaspettato incontro con un altro uomo, l’affascinante Marcelo, è molto facile, direi naturale, ritrovare situazioni che già conosciamo perché parte del nostro vissuto personale. Tutto questo rende l’immedesimazione un atto spontaneo, una scelta obbligata che annulla la distanza tra finzione e realtà, tra narratore e lettore. E questo non è sicuramente qualcosa di così scontato in un romanzo che abbiamo definito di genere. Anzi!

L’equilibrio già instabile di Viola viene del tutto rotto, quando la morte di nonna Adele lascia lei e i cugini eredi di un ingente patrimonio a Biarritz. Ma al suo arrivo nella località francese nei Pirenei atlantici,  accade l’imprevedibile: Marisela, una cara cugina, viene assassinata e a questo punto inizia il viaggio di Viola. Un doppio viaggio che la porterà, nella realtà, a sistemare i pezzi mancanti di un puzzle che le indagini del commissario Giambiancô faranno venire a galla, e, nella mente, a ritrovare luoghi, persone e sentimenti di un’infanzia che all’improvviso riesplode dentro di lei, con la forza dei ricordi mai del tutto dimenticati.

Perché l’assassinio di Marisela è un po’ anche il simbolo della fine di quell’infanzia trascorsa insieme, alla quale Viola dovrà rinunciare, così come dovrà accettare che l’immagine che si era fatta di Marisela quand’era in vita non corrisponde alla realtà. Domande che non trovano risposta e rivelazioni che nessuno avrebbe mai immaginato potessero essere reali aprono un ventaglio di complesse possibilità.

Le persone, anche le più care, possono cambiare e nascondere segreti che mai avremmo ritenuto possibili. Persino l’amore può avere risvolti distruttivi ed eccessi di pura follia. Nel suo percorso interiore di conoscenza e scoperta, Viola ci prende per mano e ci indica che la vita è così: prende e toglie, ma ci fa anche crescere e diventare più forti.

E Roberta Paola Fornari  ce lo racconta con una prosa ritmica, scandita da pause e sospensioni di grande effetto, e un tono quieto, familiare, a tratti ironico che avvolge il lettore e lo cala in un’atmosfera di complicità e partecipazione emozionale.

Lo sappiamo bene che l’assassino non è tra di noi, verrebbe da dire ma il finale non è così scontato!

Un romanzo che consiglio a tutti e un invito a Roberta Paola Fornari perché prosegua nella sua brillante carriera di scrittrice.  



Biografia
Roberta Paola Fornari è nata a Milano e ha conseguito due lauree brevi in Marketing-Comunicazione e in Lingue Orientali.
Attualmente vive a Roma con il marito e un Terranova di nome Michael.
Insegnante, interprete per il Medio Oriente nella moda, account executive e copywriter prima di iniziare a lavorare per le produzioni televisive e nella Direzione Risorse Artistiche del gruppo Mediaset.
Fil rouge della sua vita lavorativa è sempre stata la comunicazione nelle sue varie sfaccettature.