domenica 23 agosto 2020

Recensioni & Co #26: Grilli e Sangiovese



Grilli e Sangiovese

di Paola Casadei e Cinzia Tonelli - Ciesse Edizioni


Trovare il titolo giusto a un romanzo, in questo caso un giallo scritto a quattro mani da Paola Casadei e Cinzia Tonelli, non è sempre facile ma ci sono le eccezioni e sono convinta che Grilli e Sangiovese rientri tra queste ultime.

Ho provato ad associare degli aggettivi sia ai grilli che al Sangiovese, vino che incarna lo spirito della Romagna, la terra che lo produce in abbondanza e, tra i tanti che mi sono venuti in mente, penso che due siano perfetti per riassumere questo romanzo:  vivace e frizzante. Sì, perché l’intreccio giallo-poliziesco creato dalle due autrici macina, pagina dopo pagina, come una macchina perfettamente oliata vicende e colpi di scena che catturano l’attenzione del lettore con una più che verosimile catena di scomparse, omicidi e sostituzioni di persona ma, e in questo sta secondo me il valore aggiunto del romanzo, anche e soprattutto con la verve, la simpatia e le battute dei personaggi che si muovono agilmente e mai a vuoto, proprio come i grilli, in quel di Forlì e della provincia romagnola.

Le autrici sono riuscite a caratterizzare in maniera realistica ed empatica un numero davvero sorprendente di personaggi che contribuiscono tutti a muovere e a portare avanti un canovaccio molto ricco di azioni e sempre coinvolgente.

E poi, e sono felicissima di poterlo dire, solo due autrici così affiatate a livello stilistico da rendere la scrittura del tutto omogenea ma, credo proprio, anche sul piano personale, potevano pensare di creare una coppia di investigatrici “dilettanti” così originale come il duo delle signore Ferreri 1 e 2. Già, perché Cristina Benelli e Livia Perugini sono nell’ordine l’ex-moglie e la consorte in carica del giornalista scientifico Carlo Alberto Ferreri e, proprio per questo, si troveranno direttamente coinvolte in un intrigo di livello internazionale che ruota intorno a loschi interessi legati all’industria degli insetti commestibili e al crescente interesse per l’entomofagia.

A far loro da spalla ci sono le vicine impiccione del condominio di via Arcuati, la Zaira e la Baldini che, grazie ai loro spesso surreali pettegolezzi e costanti agguati per spiare i movimenti di tutti gli inquilini, daranno inconsapevolmente una mano a risolvere i misteri che ormai sembrano essere di casa nel tranquillo quartiere semideserto nella calura del mese di agosto.

Misteri che hanno inizio con l’improvvisa scomparsa di Rodolfo Michelacci, parrucchiere con il vizio di allungare le mani sul décolleté delle clienti e del gioco d’azzardo e un diploma di perito agrario con buone conoscenze di chimica che finirà per metterlo in guai seri. E, come se non bastasse, di lì a poco sarà un’anziana comare Elvira Caselli, amica delle due pettegole del condominio, a essere trovata morta accoltellata, dopo che era stata vista parlare animatamente con il Michelacci. A complicare ulteriormente il già difficile lavoro di investigazione del commissario Ronchi e della sua bizzarra squadra di agenti sarà un altro cadavere, quello di Raoul Gorini, magazziniere alla Montispeed e fidanzato di Agata, un’attraente badante polacca, rinvenuto coperto di insetti in uno zuccherificio abbandonato.

A dirigere l’orchestra mediatica c’è invece Sara Galletti, giornalista in una piccola emittente locale, ex-fiamma di Carlo Alberto Ferreri e intimamente legata a Rodolfo, il parrucchiere scomparso, una donna disposta a tutto pur di ottenere la visisbilità sui media nazionali e che sa rendersi estremamente sgradevole con la sua smania di vendetta.

Insomma, un giallo che mescola sapientemente tutti gli elementi del genere e affronta anche temi di scottante attualità nel campo etico e scientifico, riuscendo però sempre a dare un tocco di lievità e brio alla narrazione che, come un buon bicchiere di Sangiovese, lascia al lettore un retrogusto amabile e allegro, spesso difficile da trovare in questo tipo di romanzo.

Un gusto che ho molto apprezzato e che spero di poter nuovamente assaporare in un futuro sequel al quale sembra alludere il finale con l’incontro, casuale ma non troppo, tra il commissario Ronchi e Cristina.

Chissà, se son rose fioriranno e io vi aspetto, Paola e Cinzia, godendomi ancora un po' il gusto sincero e pieno che sa infondere il vino della vostra splendida terra.

Grilli e Sangiovese, un giallo che mi sento di consigliare a tutti gli amanti del genere e anche a chi apprezza le trame avvincenti e i personaggi ai quali è difficile non affezionarsi.

Come sempre arrivederci con il mio buone letture a tutti!

 

 

 

 

Nessun commento:

Posta un commento