Pensieri e parole... di Primavera!
E' da un po' di tempo che mancavo al mio appuntamento
con le parole in poesia; un appuntamento che oggi, primo giorno
di Primavera (almeno da calendario) voglio rinnovare.
Un inizio va sempre celebrato, per tutto quello che porterà con sé,
per i sogni e le speranze che ci promette, e allora io lo faccio a modo mio,
con queste mie riflessioni lente ai bordi dei ricordi
che mi azzardo a chiamare poesie.
Buon inizio a tutti voi!
In volo
Chiudo gli occhi
e lascio che il
silenzio
inghiotta
anche l’ultima paura.
Sei volato lontano,
da questa terra che
non ti appartiene,
da questa mano che
non ti ha legato.
Gonfia il vento
le tue ali perfette,
mentre danzi
nell’azzurro infinito,
e il sole s’inchina
ai tuoi sogni
possenti
- sali più in alto! -
Ammutoliscono le voci
che ti acclamavano;
torre di sabbia sulla
scacchiera
delle umane vanità
ora non sei più.
Il tuo battito libero
incanta le vette
che, di pura
bellezza,
sfidano il respiro di
Dio
-lassù -
hai posto il tuo
nido,
dove la grandezza
degli uomini
è solo un’ombra
lontana.
Chiudo gli occhi
e lascio che il
silenzio
inghiotta anche
l’ultima paura,
mentre volo
accanto a te.
Apri il cuore
e distendi le ali;
quando anche chi ti
ama
dimentica il tuo
nome,
tu puoi volare.
E ogni luogo dentro
di te
sarà la casa
a cui appartieni.
E ogni battito d’ali
sarà il luogo
a cui apparterrai.
La
Musa
Parole scelte con cura,
sonagli incantati
s’affacciano al mondo
tintinnando
˗ altrimenti ˗
aggrappate l’une alle altre
in un’impossibile
architettura verticale
che non conosce equilibri.
A costruire mosaici
di suoni che puntano al cielo;
miraggi di sogni spezzati
all’alba di giorni senza luce
- eppure
-
è un battito d’ali
che l’anima nuda dispiega tremante;
farfalle intinte
nel nero inchiostro
sul mare frusciante
d’una pagina bianca
che ammalia ricordi
celati nella sabbia del tempo.
Parole scelte con cura;
mi perdo dentro trame
incerte di veli opachi
- cos’è sogno ? -
- cos’è realtà? -
A tessere ricami inconsistenti
così mi lasciano intendere,
ma è solo un inganno;
ed io sono il loro strumento.
Qualcosa
di te
Ricordami i tuoi
colori
quando mi
insegnavi a leggere
l’arcobaleno.
Le risate
quando con gli
occhi chiusi
mi nascondevo al
mondo.
Il sorriso
quando una
lucertola sul muricciolo assolato
era un dono per
te.
Le carezze
quando tornavo piangendo
a farmi ricucire
le ferite del
cuore.
I tuoi baci
rari e preziosi,
e le preghiere
con cui mi
affidavi a quell’angelo
che ora è
accanto a te.
Ricordamelo;
ogni volta che
non riesco a trovarti
dentro di me.
Un giorno come tanti
Oggi, un giorno come
tanti.
Eppure speciale di
cose belle e normali:
alzarmi e baciarti,
guardare la luce che
ancora non si ritrae
e giocare con i
pensieri;
magari poi cambiamo
le lenzuola,
dentro questo letto
disfatto
mi piace starmene a
bere
il tuo tè affumicato
di spiagge lontane
e vasi di terracotta.
Fiori bianchi
dal profumo
d'inverno;
lascia stare, lo
facciamo domani,
io vorrei ancora un
po’ di tè.
Steli lunghi
e colli d'aironi,
un velo di luce
sui tuoi occhi
addormentati;
cose belle e normali,
averti accanto a me.
Un pezzo di pizza,
una fetta di torta e
uno spicchio di notte
nella luce calda
dell'abat-jour;
giura che niente sarà
più come adesso
se non potrò saziarmi
di te.
Oggi, un giorno come
tanti.
Eppure speciale di cose
belle e normali:
ascoltare la pioggia
che canta sui vetri,
scorgere un grazie
sulle tue labbra
bagnate
e tenerti per mano;
c'è ancora tempo
per un altro ti amo.
La
bambola rotta
Se
le lacrime
fossero
fiori,
i
tuoi occhi
sarebbero
un grande giardino.
Tu,
bambola rotta,
tra
le mute pareti
di
un orrore
consumato
in silenzio
-
chi ha lacerato il tuo abito bianco? -
Tu,
farfalla dalle ali color paradiso,
inchiodata
alla nuda terra;
a
che è servito pregare
un
dio sordo alle tue grida?
Se
le lacrime
fossero
fiori,
questa
terra
sarebbe
un immenso giardino;
ma
non è più tempo di lacrime
e
le rose sono appassite
tra
le mani di chi
invoca
il tuo nome.