mercoledì 8 marzo 2017

Recensioni & Co # 6: Irene Nemirovsky


Due 
Irene Nemirovsky e la
 bellezza del quotidiano 

      Irène Némirovsky: una vita che da sola è già un romanzo. Figlia di un ricco banchiere ebreo ucraino, nel 1918 fugge con la famiglia prima in Finlandia poi in Svezia e nel 1919 i Nemirosky arrivano in Francia, dove si stabiliscono a Parigi. Nel 1939 si converte al cattolicesimo, ma ciò nonostante nel 1940 il governo francese le impedisce di continuare a pubblicare ed è costretta ad applicare la stella gialla sui suoi abiti. Nel 1942 viene arrestata dalla guardia nazionale francese; morirà il 17 agosto dello stesso anno nel campo di concentramento di Auschwitz.

     Le sue opere vengono riscoperte e pubblicate postume; tra queste Due, un romanzo ambientato a Parigi negli anni successivi alla fine della Prima Guerra Mondiale. La cosa che mi ha colpita fin dalle prime pagine è stata l’atmosfera in cui sono calate le storie dei giovani protagonisti: scampati, chi alla morte nelle trincee chi ai sacrifici imposti dalla guerra, cercano con accanimento una felicità che, in qualche modo, li ricompensi delle incertezze, paure e privazioni che hanno vissuto. Ma il loro accanimento è così forte ed insistito da rivelare, chiaramente, che il loro destino non potrà che essere la sconfitta. A volte dolce, a volte malinconica, altre amara, perché la felicità è solo un istante, troppo breve perché qualcuno possa coglierla e trattenerla.  

     La trama ruota attorno alla famiglia Carmontel, il cui figlio minore, Antoine, cerca la felicità nelle braccia di ragazze facili e compiacenti per contrastare la freddezza e l’ostilità di genitori e fratelli. E la sua ricerca è riassunta nell’incipit del romanzo, dove viene descritta così:

Si baciavano. Erano giovani. I baci nascono in modo così naturale sulle labbra di una ragazza di vent’anni! Non è amore, è un gioco; non si insegue la felicità, ma un attimo di piacere

      La storia raccontata dalla Nemirovsky si sviluppa nel corso di parecchi anni attraverso  le vicende di alcune giovani coppie: Antoine, Marianne, Solange, Gilbert, Evélyne. Amori che si inseguono, si incrociano, svaniscono, portano felicità, ma anche solitudine, disperazione e morte.

     Ma la grandezza della Némirovsky appare nella sua pienezza quando si concentra ed analizza in modo specifico, quasi chirurgico, il matrimonio, come esito naturale delle vita a due. La sua è un’analisi profonda, attenta, mai banale né scontata. Anche le situazioni quotidiane e routinarie della vita matrimoniale acquistano, grazie alla sua abilità eccelsa di scrittrice e psicologa, una luce nuova, affascinante, coinvolgente. 

     E la domanda, anzi le domande, a cui riesce a dare risposta in Due sono altrettanto precise e dirette. Come avviene il passaggio nella vita coniugale dall’amore-passione all’amicizia? Come e quando si passa dal tormentarsi per le inevitabili divergenze al volersi davvero bene, contando solo sull’amicizia e la profonda comprensione reciproca?

      Anche se ambientato negli anni 20 del secolo scorso, il matrimonio di Marianne e Antoine è di una sconcertante attualità. Una vita di coppia difficile e irta di ostacoli, segnata da adulteri reciproci, incomprensioni, solitudine, rivalità mai sopite e persino dalla morte. Ed è proprio la maestria della Nemirovsky, la raffinatezza della sua analisi, la perfetta verosimiglianza della psicologia dei suoi personaggi a rendere le loro sofferenze, dubbi e problemi così reali e vicini a quelli che tutti noi abbiamo sperimentato nelle relazioni di coppia che abbiamo vissuto.

      Altrettanto moderna e attuale mi è sembrata la prosa di Irène Nemirovsky: lucida, a tratti quasi spietata, ma mai consolatoria. Soprattutto quando illumina ed esplora la vita a due senza cadere in facili ipocrisie e finzioni: ci si può amare e perdere, ma ci si può anche ritrovare su basi più solide e durature. 

     Una lezione non facile, ma piena di speranza per chi è alle prese con le difficoltà inevitabili della vita coniugale, ma non per questo si arrende.

Nessun commento:

Posta un commento