giovedì 4 maggio 2017

Pagina #16: La Doppia Vita dei Libri

La Doppia Vita dei Libri
ovvero
Leggere col Cuore

Chi scrive, per professione o per passione, sa molto bene che le difficoltà maggiori si incontrano dopo la pubblicazione. Come diamine si fa a promuovere un libro tra le migliaia che ogni anno sommergono i lettori?

Ecco, tra le varie possibilità che si aprono agli autori ci sono i blogger: i tanto ricercati, corteggiati e, a volte, temuti lettori e recensori che possono fare la differenza nel lanciare o affondare un libro.

Tra i molti che ho avuto il piacere di contattare per la promozione del mio romanzo Le stelle di Srebrenica, una in particolare mi ha colpita. Lei si chiama Serena e gestisce il blog La Doppia Vita dei Libri.

Oggi sono felice di ospitarla qui con una breve intervista: 7 domande con cui cercherò di farvi conoscere un po’ meglio Serena e la sua passione per i libri.

D. Buongiorno Serena! Inizio subito con la domanda più ovvia. Da dove nasce l’idea di chiamare il tuo blog La Doppia Vita dei Libri?

R. Non è stato affatto facile! Ci ho pensato e ripensato per giorni, fatto liste interminabili, ma con nessun nome scattava il colpo di fulmine. Poi una sera ho chiuso gli occhi ed è prepotentemente affiorato! I libri nascono dalla mano del loro autore cominciando la loro prima vita. Vengono scelti e acquistati, iniziando la loro seconda. Il medesimo libro può essere amato da uno e odiato dall'altro. Osannato o stroncato a seconda dei personali gusti… da qui, La Doppia Vita Dei Libri.

D. La prima cosa che balza all'occhio, leggendo le tue recensioni, è la cura e il cuore che metti nel presentare un libro: un layout ben strutturato e accattivante che attira l’attenzione, riferimenti mirati e densi di significato a frasi ed estratti del libro e poi… tanta, tanta passione! Quando hai “scoperto” questa tua passione e perché hai deciso di “diventare” una blogger?

R. Leggo voracemente da quando avevo 5 anni. Me lo ha insegnato mia mamma. Avevamo molti libri in casa, libri però “troppo grandi” per me. Ma questo non mi fermava. Leggevo e leggevo, magari non capendo assolutamente nulla di ciò che vi era scritto perché libri troppo impegnativi per una bambina, ma a me non importava, andavo avanti come un treno, quindi direi di aver scoperto in quel periodo la mia passione.

Diventare una blogger, beh, l’ho fatto inizialmente spinta un po’ dalla rabbia. Ho iniziato a leggere le recensioni degli altri e notavo con quanta facilità stroncavano o giudicavano gli scritti altrui ergendosi a giudici, spesso quasi con cattiveria. Le stesse persone che poi magari non sarebbero state in grado neanche di scrivere una lista della spesa! Sono dell’idea che si possa e si debba esprimere il proprio parere ma sempre con una buona dose di rispetto e considerazione per l’animo umano. Anche a me è capitato di leggere delle cose non proprio eccellenti, una addirittura terribile (in quel caso mi sono astenuta dal fare la recensione) ma penso si debba cercare di fare critiche sempre e comunque costruttive.


D. Quello del blogger è un lavoro che prende molto tempo e tante energie. Leggere non è così semplice come si potrebbe pensare; soprattutto se lo si fa cercando di instaurare un’empatia con l’autore e la sua creatura. Cosa deve scattare in Serena perché si stabilisca questo cordone ombelicale con un libro?

R. Alcuni mi emozionano già dalle dediche iniziali. Sembrerà una stupidaggine ma a volte da quello, inizio a capire la mano che c’è dietro quel libro.
Amo i libri non fini a se stessi. Il libro può essere di qualsiasi genere, thriller, romantico, fantasy, ma deve avere un messaggio, più o meno celato. Quando mi accorgo che il libro in questione mi sta spingendo alla riflessione, il legame ha inizio.

D. Ci sono generi narrativi che preferisci, qualcosa che senti più nelle tue corde di lettrice? O come i buongustai a tavola, badi più che altro alla sostanza, al contenuto?

R. Aprire il blog mi ha aperto un mondo. Prima le mie scelte viravano soprattutto verso i thriller ma dopo aver iniziato questa esperienza mi sono resa conto di essermi persa molto. Questo grazie agli autori che mi hanno mandato i loro scritti permettendomi di conoscere generi che fino ad allora mai avrei creduto di voler leggere o semplicemente tralasciavo. Il mio primo fantasy l’ho letto proprio grazie al blog e mi è anche piaciuto! Credimi, quando andavo in libreria la sezione fantasy non la sfioravo nemmeno.
Diciamo che grazie a La Doppia Vita Dei Libri sono diventata onnivora!

D. Quali sono gli aspetti fondamentali, quegli ingredienti che, secondo il tuo gusto e la tua esperienza, non devono mancare in un libro per tenere incollato il lettore dalla prima all'ultima pagina?

R. La scorrevolezza del testo è una cosa fondamentale. Per scorrevolezza non intendo una scrittura veloce e approssimativa ma un testo non schematico. Capita spesso, soprattutto agli autori con ancora poca esperienza, che non riescano a miscelare bene le informazioni e in alcuni punti più che un libro sembra di leggere lo schema che probabilmente avevano accanto e seguivano durante la stesura.
Come secondo punto, personalmente non amo le eccessive descrizioni, trovo che rallentino inutilmente il testo. Per far amare un personaggio o un luogo bastano poche parole ben scelte.
Un’altra cosa fondamentale a mio avviso per incollare il lettore alle pagine, è farlo innamorare del / dei personaggi principali. Creare un legame con essi porterà il lettore a “non volerli lasciare”, anche nelle fasi in cui il libro potrebbe essere un po’ calante.



D. Tu sei anche una beta-reader. Ti è mai capitato di dover “bocciare” un testo, sapendo che per ogni autore il proprio libro è un pezzo di cuore? In altri termini, esprimi sempre il tuo parere spassionato o preferisci, dove possibile, soprassedere o “indorare la pillola”?

R. Se indorassi la pillola il mio ruolo di beta-reader oltre a non servire, danneggerebbe libro e autore.
Nella recensione considero sempre che il libro ormai è così, quindi si, scrivo quello che non mi è piaciuto (se c’è), ma metto anche in risalto i punti positivi.
Come beta-reader sono un po’ più secca, soprattutto quando credo che il libro abbia un buon potenziale.
Ne ho letti molti con ottime partenze che progressivamente calavano… ecco, siccome non mi piace vedere del potenziale sprecato, seppur in modo educato e rispettoso della sensibilità, faccio notare senza remore ciò che si può migliorare.

D. In media quanti libri leggi all'anno? E se qualcuno te lo proponesse, faresti di questa tua passione un lavoro a tempo pieno?

R. E’ difficile quantificare, ma direi tra i 50/70. In media uno a settimana, se brevi anche due.
Diciamo che dormo molto poco!
Chi non desidera passare le giornate a fare ciò che più ama?
Quindi la risposta è sì, trasformare questa mia passione in un impiego sarebbe una bellissima svolta!

Grazie, Serena, per aver accettato questa intervista e per la tua disponibilità nei confronti di noi autori. Un grazie di cuore soprattutto da parte mia e… in bocca al lupo, per tutto!




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